Pandora by Anne Rice

autore:Anne Rice [Rice, Anne]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:28:08+00:00

7

A un passo da me, si fermò.

«Oh, ti prego, fallo», dissi. Mi avvicinai per baciarlo, ma lui indietreggiò. Nella stanza c’erano molte lampade ma lui cercava le ombre.

«Marius, sì. Marius! E non dimostri un giorno di più da quando ti vidi da ragazza. Hai un volto radioso, e i tuoi occhi, come sono splendidi. Se potessi, canterei le tue lodi con l’accompagnamento di una lira.»

Senza fare rumore, Flavius si era ritirato, portando con sé le ragazze af-flitte.

«Pandora», riprese Marius, «vorrei abbracciarti ma ci sono motivi per i quali non posso farlo. Anche tu non devi toccarmi, non perché lo desidero troppo, ma perché non sono ciò che credi. Quello che vedi in me non è un segno di giovinezza; è piuttosto qualcosa di così diverso dalle promesse della giovinezza che a stento e da poco ho cominciato a capirne i tormenti.» All’improvviso distolse lo sguardo. Sollevò la mano per indicarmi di non parlare e di avere pazienza.

«Quella cosa è là fuori» , mormorai. «Il bevitore di sangue dalla pelle bruciata.»

«Non pensare ora ai tuoi sogni», ribatté. «Pensa alla nostra giovinezza.

Quando eri una bambina di dieci anni io ti amavo. Quando ne avevi quindici, chiesi la tua mano a tuo padre.»

«Davvero? Non me l’ha mai detto.»

Di nuovo distolse lo sguardo. Poi scosse la testa.

«Quell’uomo bruciato…» accennai.

«Era questo che temevo», imprecò contro se stesso. «Ti ha seguita dal tempio! Oh, Marius! Sei uno sciocco. Hai fatto il suo gioco, ma lui non è furbo quanto pensa.»

«Marius, sei stato tu a mandarmi quei sogni?»

«No, assolutamente! Farei tutto ciò che è in mio potere per proteggerti da me.»

«Anche dalle antiche leggende?»

«Non fare sfoggio della tua sagacia, Pandora. So che è stata questa, insieme con la tua grande intelligenza, ad aiutarti contro il tuo odioso fratello Lucius e con quel gentile tribuno. Ma non pensare troppo a… ai sogni. I sogni non sono nulla e i sogni passeranno.»

«Allora i sogni provenivano da questo assassino bruciato?»

«Non ne ho idea!» rispose. «Ma non credere alle visioni. Non alimentar-le con la tua immaginazione.»

«Quella creatura legge nella mente, proprio come fai tu.»

«Sì. Ma puoi schermare i tuoi pensieri. È un trucco mentale che puoi imparare anche tu; puoi vivere come se la tua anima fosse chiusa in un piccolo forziere, nella tua testa.»

Mi accorsi che stava soffrendo molto. Una profonda tristezza emanava da lui. «Non possiamo permettere che ciò accada!» insistette.

«Che c’è, Marius? Hai parlato della voce della donna, ti…»

«No, taci!»

«Niente affatto! Andrò sino in fondo a questa storia!»

«Devi fare come dico io!» Avanzò di qualche passo e allungò di nuovo la mano per toccarmi, per prendermi per le braccia come avrebbe fatto mio padre, ma si trattenne.

«No, sei tu che devi raccontarmi tutto», lo sfidai.

Ero sbalordita dal pallore della sua pelle, dalla sua assoluta perfezione. E

ancora una volta la luminosità dei suoi occhi sembrava quasi impossibile.

Disumana. Soltanto allora notai lo splendore della sua lunga chioma: assomigliava in tutto e per tutto ai Celti suoi antenati. I capelli gli arrivavano alle spalle, erano dorati e lucenti, perfino troppo brillanti, del colore del grano e pieni di morbidi ricci.

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